I disagi che il corpo ci sussurra

I disagi che il corpo ci sussurra

Quando c’è un disagio il nostro corpo comunica con noi in vari modi per farci capire cosa stiamo vivendo in modo dannoso.

 

Se stiamo attenti ci accorgiamo che il corpo comunica continuamente con noi. Il reale problema è che spesso non lo capiamo. Non siamo abituati a riconoscerne i segnali fin a quando non si blocca dopo averci gridato basta! Lo diciamo spesso agli altri che il corpo è una macchina perfetta e basta lasciarla stare in equilibrio per vederla funzionare bene ma arriva quella volta che l’equilibrio si sposta e tutto crolla. A questo punto corriamo dal medico e cosa ci dice? “non c’è nessuna causa fisica, dipende tutto dalla nostra testa “. Si tratta di EMOZIONI non vissute.

I segnali più frequenti sono ansia e tristezza. Possono esserci sempre o a momenti ma capiamo che si tratta di un disagio e non di una situazione normale quando ci tolgono le forze. Diventano sempre più presenti nella nostra giornata e ci “tagliano le gambe”. In assenza di cause organiche, i sintomi, possono assumere le forme più varie: mal di testa, tachicardia, problemi nell’alimentazione e nella digestione, nausee… La malattia che colpisce il corpo, dal punto di vista psicologico è un segnale preciso che attraverso di esso, ci esorta a fermarci, a rallentare, a riprendere il contatto con noi stessi. Anche un’influenza, seppur legata all’aggressione di un organismo esterno, può manifestarsi in modi diversi a seconda delle proprie condizioni generali e del proprio momento di vita”, spiegano gli psicologi. Esempi di questi disturbi sono attacchi di panico, agorafobia, prodotti da episodi ripetuti di attacchi d’ansia e la conseguente paura che possano ripetersi creando così un loop di paura della paura.

Come possiamo tornare a stare bene? “Riuscire a entrare in connessione con noi stessi, imparare ad ascoltare il nostro dialogo interiore, sviluppare la nostra intelligenza emotiva e coltivare la nostra crescita personale sono passi importantissimi per la riconquista del nostro benessere interiore.

La natura ci dà una grande mano, ossia una passeggiata di 1 ora al giorno nel bosco ci fa riprendere buona energia ed equilibrio emotivo.

Leggo sul libro ” IL BATTITO DEL CUORE DEGLI ALBERI” di P. Wohlleben che secondo uno studio tedesco le persone che soffrono di malattie depressive se portate nel bosco e aiutate ad usare i 5 sensi per 1 ora al giorno sono in grado di migliorare la loro gestione delle emozioni. Il nostro naso ha le stesse possibilità di riconoscere gli odori di un uomo di 5000 anni fa e questo ci fa capire che l’ambiente nel quale viviamo non ci ha modificato il fisico ma ci ha dato solo dei messaggi autolimitanti riguardo alla nostra capacità di interagire con la natura. Sappiamo tutti quanto i profumi viaggiano velocemente dal naso al cervello, per questo il profumo di resina, di muschio o di felce modificano istantaneamente uno stato d’animo triste trasformandolo in attivo. La stessa cosa la possiamo dire a proposito dei colori o dei suoni. Il bosco in ogni stagione è ricco di vita e questa ci rende più gentili e vivi. Gentili verso noi stessi e verso gli abitanti del bosco. Perfino il tatto ci aiuta a ritornare tonici, il troco di un albero, il petalo di un fiore o una piuma di un uccello caduta a terra ci smuove il pensiero. Reazioni chimiche stimolate dal bosco ci aiutano a tornare a casa sereni e vivaci.

 

Possiamo concludere dicendo che se ci sentiamo giù di corda prima di andare dal medico proviamo a passare qualche ora nella natura e ad usare i 5 sensi. In questa situazione l’ascolto del nostro corpo diventa più “naturale” e il ritmo del tempo sarà più lento, i pensieri fluiranno in modo leggero e smetteremo di scappare da noi stessi.

 

Roberto Moretto

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